Sulla via con Dio nella terra dei vivi […] Pietro prese in disparte Gesù e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini» Marco 8,32-33
Il Signore dà la forza ai suoi eletti, i quali, pur tra le prove, possono, in nome della chiamata ricevuta, essere perseveranti nelle persecuzioni, conservare la fede, custodire la certezza potente che Egli vince e «rende giustizia»; chi gli è amico «non resta confuso»! La vera fede è feconda, si esprime nelle opere, trasforma i contesti in cui viviamo, è una forza capace di stravolgere l’esistente; chi la possiede illumina le tenebre del mondo, combatte il male e non gli si arrende. La fede è un dono che cambia la storia e accompagna come luce gli uomini sulle strade della terra; «lungo la via», Gesù interroga i Dodici: «Voi chi dite che io sia?». È Pietro, custode della fede di tutti, roccia su cui il Signore ha fondato la Chiesa, a rispondere per tutti: «Tu sei il Cristo!». Non siamo certo esenti dalle cadute e dai dubbi: immediatamente dopo questo momento di luce Gesù annunzia la sua passione, morte e risurrezione, e deve rimproverare proprio Pietro, perché «pensa secondo gli uomini, e non secondo Dio». Tutti possiamo essere tentati di evitare la sofferenza e il dolore; è per questo che a ciascuno, alla «folla insieme ai discepoli», Gesù addita la «croce» come via per seguirlo, per «salvare la propria vita» proprio offrendola per la Vita, «per causa sua e del Vangelo». Laura Paladino Famiglia Cristiana


















