XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Pubblicato giorno 17 agosto 2024 - In home page

Custodire la pace, essere grati al Padre

 

Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.  Gv 6,53-54

 

La pace viene dalla fede: il credente non fa polemiche, non combatte con i suoi fratelli sulle parole, ma «vigila», «sa comprendere la volontà di Dio», «rende grazie continuamente per ogni cosa al Padre». Gesù insegna a tutti che Egli è il Pane vivo: non è un simbolo, è la realtà!

L’esperienza dell’esistenza ci dice che la vita deve essere sostentata quotidianamente dal cibo e dall’acqua, altrimenti sfiorisce e muore; allo stesso modo deve essere sostenuta ogni giorno dall’unico «vero cibo» e dall’unica «vera bevanda»: «la carne» e «il sangue» di Gesù.

Gesù usa Parole che hanno a che fare con la dimensione fisica e corporale perché sta parlando di sé stesso, del Figlio Dio fatto carne, corpo, uomo, non di un’idea, di un concetto, di un astratto “valore”. Solo Gesù è Pane “vivente”: «come il Padre, il “Vivente”, ha mandato Lui ed Egli vive per il Padre, così chi mangia di Lui vivrà per Lui».

Il Figlio dice che Egli è «il Vivente» non in modo autoreferenziale, ma perché il Padre «è il Vivente»: da sempre la tentazione che l’uomo subisce è voler essere indipendente, svincolato dalla relazione che lo costituisce, mentre solo in un Amore senza fine, che ci pensa e ci supera, troviamo Vita senza fine.              Laura Paladino Famiglia Cristiana