XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Pubblicato giorno 1 luglio 2023 - In home page

Accogliere la croce, portare il Signore

 

«Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me». Mt 10,37-38

 

Ai Dodici il Signore parla in modo franco e insiste sull’esigenza di mettere al centro Lui, fonte della Vita. Possiamo vivere la tentazione di pensare che la nostra vita sia riuscita quando le nostre relazioni funzionano, quando il nostro lavoro, i nostri impegni, le nostre aspirazioni portano frutto, quando riceviamo il contraccambio per quello che facciamo per gli altri e ci sentiamo amati, capiti, rispettati, apprezzati: in realtà, molto spesso, quando appare tutto piano e perfetto è solo il nostro egoismo a trarre giovamento e finiamo per «tenere per noi la nostra vita», in fondo «perdendola».

Gesù ci insegna che la vita è piena e feconda solo se è data senza riserve, come ha fatto Lui.

La «spada» che Egli dice di portare, che «separa l’uomo da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera», è l’esigenza della sequela: essa chiede disponibilità laddove Egli ci ha chiamati a seguirlo (il matrimonio e la famiglia, la vita religiosa, il ministero ordinato, il lavoro) e per compiere quanto ci ha chiesto. Il segreto per una vita riuscita, è fare ciò che siamo chiamati a fare solo per amore di Lui, rinnovando continuamente il nostro sì a Lui attraverso il sì alla nostra quotidianità, alle nostre relazioni, talora imperfette, tra le quali si dispiega e si compie la nostra sequela: per questo Egli ci invita, per essere «degni di Lui», a «prendere ogni giorno la nostra croce e seguirlo».          Laura Paladino