V DOMENICA DI QUARESIMA

Pubblicato giorno 5 aprile 2025 - In home page

Il miracolo di uno sguardo d’amore

 

«Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più» Gv8,11

 

Al Tempio di Gerusalemme, dove Gesù insegnava alla folla che si raccoglieva intorno a lui. Gli scribi e i farisei, sempre pronti come al solito per metterlo alla prova, gli portarono una donna, che era stata sorpresa mentre commetteva adulterio. Gesù non giustifica l’adultera; non dice nemmeno che bisogna cambiare la legge, lascia passare del tempo e permette a quegli accusatori di ripensarci.

Quando quelli insistono, propone di applicare la condanna da parte di chi è senza peccato. Fa capire così che nel giudicare c’è sempre il pericolo di voler colpire negli altri le proprie colpe inconfessate. Gesù solleva lo sguardo su quella donna solo quando gli altri hanno ormai cessato di far pesare il loro disprezzo e severità. Apre un nuovo avvenire donandole la possibilità di risorgere, di rinascere e ripartire: «Va’ e d’ora in poi non peccare più». Gesù dice a quella donna: «Non ti condanno». Ciò non significa: «Non è peccato quello che hai fatto»; significa piuttosto: «Pur riconoscendo il tuo peccato, io non ti condanno, ma ti do la possibilità di cambiare; d’ora in poi non peccare più». “D’ora in poi” è un impegno nel tempo, è una possibilità di trasformazione.

Nella nostra storia non mancano errori più o meno grandi. Ognuno di noi, ripensando alla propria vita, può riconoscere situazioni di peccato, ma essa è di più dei peccati che abbiamo fatto. «D’ora in poi non peccare più».

Questa è la parola fondamentale che Gesù ci dice oggi: d’ora in poi hai una nuova possibilità.

don Gianni Carozza Famiglia Cristiana