Signore, non capisco, ma mi affido
Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Luca 5,5
Sulla parola di Gesù quei pescatori delusi iniziano una nuova avventura molto più fruttuosa. Se gli apostoli sono chiamati a diventare pescatori di uomini, questa barca è chiamata a suggerire l’immagine della Chiesa. Che cosa è la Chiesa?
È una barca di pescatori, con a bordo Gesù. E Gesù a bordo vuol gente concreta, laboriosa, che non disdegni le più umili mansioni. In altre parole: i discepoli di Cristo non sono coloro che si distinguono per particolari doti umane o per un tipo di vita che porti a trascurare le normali responsabilità. Nella Lettera a Diogneto (uno dei testi più antichi della cristianità) si dice chiaramente che i cristiani condividono le normali consuetudini del vivere e in questo non si distinguono dagli altri. Ciò che invece è richiesto e che Gesù sembra prediligere è il senso del dovere e del servizio. I pigri non sono buoni per nessuno, neppure per il Signore. Se Gesù ha guardato con particolare simpatia a Simone e ai suoi compagni, forse è perché li aveva visti sulla riva a lavare le reti e a cucirne gli strappi, dopo una notte di fatica e di sfortuna. Solo chi sa fare le cose umili è degno di cose più grandi. Un’altra qualità è richiesta: chi vuole salire sulla barca di Simone bisogna che abbia familiarità con la parola di Cristo. Simone e i suoi compagni questa parola l’hanno ascoltata: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca». Gesù ci incontra con le nostre stanchezze e le nostre delusioni. Portiamo a volte un bagaglio pesante fatto di fatiche inutili, di notti insonni, di speranze sempre rimandate o per sempre cancellate. È il momento della fede: «Sulla tua parola…». È quando si è chiamati a dire: «Signore, non capisco, ma mi affido. Mi sembra assurdo quello che mi dici, ma scommetto sulla tua parola». Non sono i forti, i sicuri di sé, gli intelligenti quelli che tornano con le reti del miracolo. Sono i piccoli, gli umili, quelli che non scommettono più sulle proprie capacità, ma sulla parola del Signore: «Sulla tua parola». don Gianni Carozza Famiglia Cristiana


















