Una domanda oggi rivolta anche a noi

Pubblicato giorno 12 settembre 2021 - In home page

 

Gesù […] per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo:

«La gente, chi dice che io sia?».

Questo dialogo mette in luce il grande tema dell’identità del Gesù storico. Non fu facile per i contemporanei di Gesù, né per i suoi discepoli, capire chi fosse Gesù. I paradigmi che avevano dalla tradizione e dal presente suggerivano alcune risposte: un profeta, Elia risuscitato secondo la profezia di Malachia, che aveva annunciato il ritorno di Elia per preparare l’ultima fase messianica d’Israele. Gesù aveva tratti di ognuno di questi modelli, ma era anche qualcosa di completamente nuovo. Lui stesso si identifica nella misteriosa figura del Figlio dell’uomo, del profeta Daniele e dell’apocalittica giudaica del tempo. La morte e la resurrezione è stato il momento cruciale per capire chi fosse Gesù, ma la Chiesa ha impiegato molti secoli per cercare di capirlo veramente, e continua ancora a farlo. Ogni generazione di cristiani ha dato il suo contributo a questo processo di comprensione e di scoperta, che non terminerà mai, se non alla fine dei tempi, guidato dallo Spirito che porta alla «verità tutta intera», anche su Gesù. Gesù è eccedente nei confronti di qualsiasi tentativo di definirlo, di ogni dogma, di ogni teologia; perché ogni persona lo è, tanto più il Figlio dell’uomo. Ogni eresia è nata, ieri e oggi, quando qualcuno ha voluto far rientrare il mistero di Gesù Cristo all’interno della propria teoria. Importante è il rapporto con il Battista, che compare in molti capitoli di Marco e in tutti i Vangeli. Ciò che è certo è che il rapporto con la figura di Giovanni Battista è essenziale per comprendere la nascita del cristianesimo. Secondo il Vangelo di Giovanni, non solo Gesù frequentò il movimento del Battista, ma alcuni dei primi apostoli erano discepoli di Giovanni. Segnali, questi, che il dialogo-polemica tra i due movimenti durò ben oltre la morte dei fondatori.

Luigino Bruni