Camminare nel tempo, nel segno dell’Eterno
Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Lc 2,16-17
Continuiamo a contemplare il Natale del Signore!
Durante questo solenne Tempo liturgico e proprio nella ricorrenza dell’Ottava di Natale, cade anche il primo giorno dell’anno civile, che segna simbolicamente il rinnovarsi del ciclo della vita e della storia. «Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti gli fu messo nome Gesù», che significa “Dio Salva”. Noi cristiani viviamo nel segno della Salvezza acquistataci da Cristo e sappiamo che il nostro tempo è nelle mani di Dio: Egli, l’Infinito, si è incarnato nel tempo, per dare al tempo il respiro dell’Eterno; in Lui solo, e nella sua incarnazione, il nostro tempo si fa Eternità. Dio rispetta il tempo dell’uomo: proprio in questo tempo Egli ci salva, con la carne del Figlio, nel grembo della Madre.
È per questo che affidiamo il nostro tempo alla «Donna» da cui Gesù è «nato nella pienezza del tempo», segno potente di una grande benedizione, perché portatrice della Vita vera, a immagine della quale ogni vita umana è fatta.
Vita è, dal principio, la benedizione di Dio, la promessa solenne che il Signore ci «custodisce», come il grembo di una Madre, e «fa risplendere il suo volto su di noi», «concedendoci la Pace». Lo sguardo di Dio è benedizione. In Lui prorompe la Gioia, cuore del Natale, che ci consegna «lo Spirito del Figlio». Buon Anno!


















