Quelle parole che possono distruggere

Pubblicato giorno 7 agosto 2021 - In home page

 

I Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? […]». Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato» Gv 6,41-51

Continua il racconto della crisi del rapporto tra Gesù e la sua comunità. Gesù si presenta come «pane vivo disceso dal cielo», un pane che diversamente da quello fatto col frumento e della stessa manna, se mangiato dona la vita eterna.

Gesù fu conosciuto dai suoi discepoli poco alla volta.

Alcuni degli apostoli lo avevano incontrato quando ancora si trovava tra i discepoli di Giovanni Battista, nel deserto. Poi lo avranno visto in molti battezzare nel Giordano, e avranno pensato che fosse uno dei tanti riformatori e predicatori di quel tempo di crisi sociale e di primavera religiosa in Palestina. Altri lo avranno conosciuto quando era con i suoi in Galilea, conoscevano i suoi genitori, la sua famiglia. A un certo punto Gesù chiede a tutta questa gente di lasciare quella prima conoscenza “nella carne” e iniziarne una nuova “nello spirito”. Molti non accolsero questa nuova natura del Cristo.

Chi stava attorno a lui, quelli che lo guardavano da lontano ma anche alcuni di quelli più vicini, iniziano a chiacchierare. Nascono varie teorie e ipotesi sul rapporto tra il primo Gesù e il nuovo che si sta rivelando, e sorgono dubbi sulle domande fondamentali.

In tutta la Bibbia ci sono racconti di mormorazioni. Le mormorazioni bibliche sono crisi della fede nella verità della promessa, nella parola dei profeti e nell’Alleanza.

Ciò che va in crisi in Galilea è il nuovo popolo attorno a Gesù, il Regno, la nuova Alleanza. E tornano le mormorazioni, segnale inequivocabile di questo tipo di crisi. E Gesù, altrettanto inequivocabilmente, dice: «Non mormorate tra voi».

È molto importante, in queste fasi, non consentire al virus della mormorazione di diffondersi. Va isolato, va bloccato il contagio. Cosa molto difficile perché il suo tasso di trasmissione è molto alto. La mormorazione diventa il tema dominante dei discorsi, l’argomento segreto da raccontare, sottovoce, a chi si incontra.

Si moltiplicano le varianti, e presto la comunità si riempie tutta di mormorazioni, che possono distruggerla.

E Gesù, ora, ci ripete, insieme a papa Francesco: «Non mormorate tra di voi».

La qualità spirituale delle comunità cristiane dipende decisamente dal tipo di parole che ci scambiamo tra di noi, soprattutto quelle sottovoce.

Ogni crisi comincia da parole sbagliate sussurrate che prendono il posto di quelle buone.  Luigino Bruni (Famiglia Cristiana)