IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Pubblicato giorno 27 gennaio 2024 - In home page

Quell’autorità che salva dalla morte

 

Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?

Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». Mc 1,23-25

 

La liturgia insiste sulla necessità di camminare «senza deviazioni» nella via del Bene. Gesù, «entrato di sabato nella sinagoga», si mette a insegnare, conoscendo la sete di Verità che abita ogni uomo; invita ad adorare Dio, a «non indurire il cuore», ad «ascoltare la sua voce».

Il demonio, padre di ogni menzogna, confonde e mescola ciò che non deve essere mescolato. Il demonio può nascondersi ovunque, anche in posti apparentemente alieni dalla sua presenza, ha un’ottima conoscenza e la “mischia” a inganni e falsità, usandola per tentarci e indurci al peccato, instillando la convinzione che Dio non ci voglia bene e intenda, in fondo, “rovinarci”! Con lo «spirito impuro» Gesù non si intrattiene in conversazione, ma «ordina severamente: «Taci! Esci da lui!». Con il male non si dialoga, non si cercano compromessi: il male è male e va combattuto come male, il Bene è Bene e va conservato come Bene. Le persone prigioniere del male vanno amate e curate perché, custodite dall’amore del Padre e dalla sollecitudine dei fratelli, siano liberate e riprendano il cammino con gioia, prive di catene.

L’invito è di assumere ciascuno la nostra missione; avere il coraggio della Verità, anche se questa può sul momento provocare una reazione «straziante» verso i nostri fratelli, specialmente quelli affidati alla nostra responsabilità: coniuge, figli, colleghi, dipendenti, membri della comunità grande o piccola in cui siamo chiamati a operare per il Regno dei Cieli.       Laura Paladino Famiglia Cristiana