…Dove la vita è cammino
Visto dall’alto. L’esperimento umano è commovente. A ogni discepolo, come a Pietro, Giacomo e Giovanni, non resta che imboccare il cammino dell’uomo, accogliendo il compito evangelico di abitare le agorà contemporanee, le solitudini degli individui-massa, i non luoghi dei pellegrinaggi moderni, i nuovi templi dell’iperconsumo, la liquidità del secolo senza stracciarsi le vesti. Gli uomini del vangelo camminano per il mondo, vanno incontro all’uomo feriale, sono compagni fraterni di questa umanità che galleggia e a volte boccheggia, ma resiste e tutti i giorni si rimbocca le maniche per mandare avanti la “baracca” del mondo. La foto allude a una convinzione: Dio non si comporta da padrone del mondo e non ha mai guardato l’uomo dall’alto al basso con indifferenza e placida atarassia. Si è preso il rischio della libertà (ed è la sua maestosa vulnerabilità). Ci guarda da figli e il suo amore fa degli uomini figli amati. Anche loro tutti da ascoltare e per i quali prendersi infinitamente cura.


















