Viene il Re! Osanna al Figlio di Davide!
I capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora Pilato domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Matteo 27,20-21
La liturgia delle Palme ci introduce nel Mistero pasquale: Gesù entra in Gerusalemme, la «città del grande Re». In quest’ora la città si interroga: «Chi è costui?».
Nella risposta a questa domanda si gioca la vita di ognuno: è questa l’ora della luce e delle tenebre, della fede e del rifiuto, della perseveranza e del rinnegamento.
Ognuno, in ogni tempo, è chiamato in quest’ora a decidersi per il Signore, a riconoscerlo in Gesù e a seguirlo non solo tra la folla osannante ma anche, poco dopo, di fronte a chi lo flagella tra la moltitudine che urla «Via, via, crocifiggilo», tra quanti lo insultano e lo umiliano fino alla croce. Gesù, di cui tutti, in ogni tempo, si fanno beffe, annichilito da ogni tipo di offesa, tortura, indifferenza e ludibrio, è lo stesso che è entrato come Re nella Città di Dio, profezia e segno della sua signoria universale: Egli è l’Immagine dell’umano, sfigurato fin dal principio, in mille modi sempre nuovi nella storia, dall’invidia del nemico, ma mai definitivamente sconfitto.


















