Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. Luca 12,32-34
Il soggetto a cui il passo evangelico di oggi è rivolto è il «piccolo gregge»: un gregge amato da Dio, scelto e destinato al Regno, ma piccolo.
La storia di salvezza è regolata dalla legge del «resto d’Israele», cioè del piccolo gruppo di autentici credenti nel quale il Regno si attua a beneficio di tutti.
Il piccolo gregge è invitato a non temere.
«Non temete»: vigilanza sì, prontezza e impegno, ma tutto in un clima di grande fiducia. Il Regno è donato dal Padre e poggia sul suo amore e non sulle nostre prestazioni: dunque nessuna ansia.
Il piccolo gregge è anche invitato a distribuire i propri beni: «vendete ciò che avete e datelo in elemosina».
È questa la ricchezza che non viene meno. È in questa direzione che bisogna orientare il proprio cuore: «Dove è il vostro tesoro ivi è pure il vostro cuore».
Il racconto evangelico «Siate pronti, con i fianchi cinti e le lucerne accese».
L’immagine delle lucerne fa venire in mente la parabola delle vergini sagge e stolte. La cintura ai fianchi ricorda l’uso dei lavoratori che sollevavano e rotolavano ai fianchi le vesti per non essere impediti nel lavoro, oppure il gesto dei viandanti che sollevavano le vesti per camminare spediti.
Siamo invitati ad essere pellegrini svegli e attenti evitando di essere dei sedentari. Le troppe cose possono ingombrare lo spirito e bloccare la speranza capace di trasformare le cose quaggiù guardando le promesse future.
Per questo il Signore ci sollecita ad essere amministratori fedeli e responsabili di quei beni (ricchezze, rapporti, tutto) che Dio ci ha posto fra le mani e che devono essere amministrati ma non tenuti esclusivamente per sé.
La fedeltà e il senso di responsabilità sono richiesti in proporzione della conoscenza che ciascuno ha del padrone: più grande è la conoscenza, più grande è la responsabilità.
È quanto dire che fedeltà e responsabilità sono soprattutto richieste ai credenti, alla Chiesa.


















