Le folle interrogavano Giovanni: «Cosa dobbiamo fare?». Rispondeva: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche i pubblicani: «Maestro, cosa dobbiamo fare?». Disse: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lc, 3,10-12
In questa domenica della “gioia”, protagonista del Vangelo è ancora il Battista: la sua testimonianza viva, sostenuta dalla Parola scesa su di lui, suscita una reazione nel cuore e sulle labbra di chi lo ascolta, e tutti manifestano il desiderio della salvezza e la ricerca di una strada che conduce a raggiungerla.
Si recano da Giovanni e chiedono il suo battesimo di conversione, insieme a indicazioni su cosa fare, le persone apparentemente più lontane dalla fede: le folle incolte, i pubblicani, i soldati delle legioni romane. Si avvicinano anche coloro che ritengono di essere già salvi, che dicono a sé stessi, sicuri: “Noi siamo figli di Abramo”, ma vogliono collezionare ancora un altro titolo per accaparrarsi il favore di Dio.
Ma Giovanni non fa sconti: la grazia non è un affare che si conclude o un diploma che si acquisisce, è il dono gratuito del Signore della vita e ci raggiunge senza nostro merito nel Battesimo di Gesù, effuso in Spirito Santo e fuoco.
Sono i sacramenti del Signore Risorto che ci fanno entrare nella vita. Laura Paladino


















