Il 1° settembre è la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, non una ricorrenza qualunque e neppure l’iniziativa folle di qualche eco-estremista.
È un promemoria importante per prendere consapevolezza che tutti siamo coinvolti, nessuno escluso. Tutti in qualche modo co-responsabili e tutti chiamati ad una maggiore attenzione e a gesti concreti. Per chi crede, il Creato è tutto ciò che c’è attorno a noi. È la vita. È certamente la questione ecologica, un rapporto con la natura più rispettoso e sano.
Con la lotta allo spreco, all’inquinamento, allo sfruttamento intensivo e distruttivo. E nel Creato ci siamo pure noi, donne e uomini che abitiamo questo mondo a volte più come vandali che come inquilini. Più come parassiti che come custodi. Anche gli uni degli altri. (Vatican news)
Per quest’anno il Papa ha scelto come tema “Spera e agisci con il creato“ che si ispira alla Lettera di San Paolo ai Romani (Rm 8, 19-25). Nel suo Messaggio invita a “vivere una fede incarnata, che sa entrare nella carne sofferente e speranzosa della gente; unire le forze per contribuire a ripensare alla questione del potere umano; estendere anche al creato l’armonia fra umani nella responsabilità per un’ecologia umana e integrale, via di salvezza della nostra casa comune”.
In questo anno pastorale, il tempo per la cura del creato, pone particolare attenzione al tema “cambiamento climatico e migrazioni” in occasione anche della 110^ Giornata del Migrante e Rifugiato che si celebra il prossimo 29 settembre.


















