XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Pubblicato giorno 20 luglio 2024 - In home page

Chiamati per condurre al Pastore

 

Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato.

Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Mc 6,30-31

 

Gli apostoli, «mandati a due a due con il potere sugli spiriti impuri», tornano ora vicino a Gesù, «gli annunciano tutto quello che hanno fatto e insegnato». Si percepisce nei Dodici un entusiasmo sano, la gioia di aver compiuto la missione e forse anche la soddisfazione dei risultati raggiunti, tutte cose buone e preziose, eppure Gesù non sembra dare tanto peso al risultato quanto alla relazione, specialmente a quella tra Lui e ciascuno dei suoi. La chiamata del cristiano è, sempre e in ogni specifica condizione, stare con Gesù: incontrarlo veramente, e scegliere di seguirlo. Non siamo tanto chiamati a fare quanto a stare; siamo inviati a testimoniare la nostra speciale amicizia con Colui che ci ha scelti e chiamati. Un impegno slegato dalla relazione ci svuota e ci toglie la gioia dell’intimità con Dio, che è il fine per cui siamo creati: siamo fatti per la festa, che è Vita; gli apostoli invece, a causa dell’impegno nella missione, «non avevano più neanche il tempo per mangiare». In questa situazione interviene Gesù, e i Dodici si allontanano con Lui «in barca verso un luogo solitario». La gioia che traspare in chi ha trovato il tesoro, che è Cristo, seduce e invita tutti a cercarne il segreto: così, e non con un impegno esorbitante che ci aliena da noi stessi e dalla nostra vocazione, diventiamo, secondo la nostra specifica chiamata, «pastori» per una moltitudine di «pecore» che ne sono prive.  Laura Paladino Famiglia Cristiana