Con volto deciso verso Gerusalemme
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose:
«Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». Lc 9,57-58
Gesù intraprende la strada verso Gerusalemme con consapevolezza, coraggio e decisione, ma anche con fatica: «Rese di pietra il suo volto” sembra che l’evangelista voglia porre tutta l’attività di Gesù sotto il segno del contrasto e del rifiuto. Gesù è rifiutato dai samaritani ma non risponde – come avrebbero voluto i discepoli – con un castigo, bensì con la comprensione. Da rimproverare sono piuttosto i discepoli, che ancora non hanno capito la novità del Maestro, a loro volta prigionieri di quegli stessi pregiudizi che ora tanto li offendono.
Lungo la strada tre persone chiedono o sono invitate a seguire Gesù. Seguire Gesù comporta l’insicurezza e la precarietà. Uno di loro chiede una dilazione. La risposta di Gesù è drastica: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti». L’annuncio del Regno viene prima di tutto, è arrivata una novità che tutto fa impallidire. Un altro è disposto a seguire Gesù ma chiede il tempo di salutare quelli di casa. Non è possibile, la sequela non sopporta rinvii, né distrazioni, né nostalgie, né uscite di sicurezza.


















