La nuova comunità che nasce dalla crisi

Pubblicato giorno 31 luglio 2021 - In home page

 

Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero […]». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». Giovanni 6,24-35 XVIII

Gesù si ritrova dentro una fase difficile della sua comunità, per certi versi la prima vera crisi che incontra nella sua missione. Questa nuova fase si apre con un’affermazione che non lascia adito a molti dubbi: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati». Gesù stesso svela un equivoco nel quale sono caduti i suoi discepoli. I discepoli che lo avevano seguito erano stati attratti dal “pane”, dai bisogni materiali, e non dai segni di un mondo nuovo, di un altro Regno. I miracoli non erano stati letti in rapporto al messaggio di Gesù, ma in loro stessi. Dopo aver fatto emergere la crisi, sente il bisogno di dire  in cosa consistono il suo messaggio e la sua vera novità. Il pane è lui stesso, e solo questo pane è ciò che gli interessa veramente donare: «Io sono il pane della vita». Giovanni, ci dice che in questa “crisi di Galilea” Gesù rivela la sua identità e la verità del suo messaggio. E una parte dei suoi discepoli lo abbandona, non lo capisce più, oppure capisce che ha semplicemente sbagliato “messia”. Chi voleva solo pane lascia, torna a casa. Altri rimangono, e per loro inizia una nuova fase. La comunità cristiana, quella che resisterà alla grande crisi della croce e che poi fonderà la chiesa, si è formata dopo quella crisi di Galilea. Le parole di Gesù svolsero la funzione del setaccio, la pula volò via, restò il frumento buono.   Luigino Bruni